Il pastore dei morti

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  1. Il Signore Oscuro
     
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    Piccola ruolata dialogo fra archimond e asgarath. se qualcuno vuol partecipare, anche vampiri, faccia pure

    Una notte senza luna, buia e oscura.
    Vicino alla Cattedrale del'Anima, nei boschi a oriente, vi era un piccolo cimitero abbandonato.
    Tre lapidi recanti sopra dei nomi ormai consunstu, sbiaditi e cancellati dal tempo e dagli anni si ergevanho in cima a una collida coperta da erba secca.
    Lì, una figura solitaria si trovava china sulle tombe, rapita in un silenzio religioso, la mietitrce di Luce ardeva nella sua mano per rischiarare il luogo sepolcrale.
    Le tombe non erano di contadini o nobili om mercanti o persone morte di recente.
    Le aveva ereette lui, alla memoria di coloro che mokti millenni prima erano satti la sua famiglia quando lui era ancora un essere umano, prima di diventare mietitore e di unirsi all'Alleanza.
    le lapidi recavano tre nomi.
    Quelle più grandi recavano scritto

    Eton, Duca.
    Ellenren. Duchessa.

    la più picocla a lato, aveva inciso:;

    Fergus. Druido di corte.

    Suo padre adottivo.
    SUa madre adottiva.
    Il suo mentore e maestro di magia.
    Nojn c'erano cadaveri o ossa tumulati nella terra. E gli spiriti di quei tre personaggi erano ormai dispersi fra i secoli e i meandri del regno spettrrale.
    Asgarath guardò le tombe e si chiese come potesse fare a contattarli. Ultimamente si sentiva sempre più solo, perso nei doveri e negli onerri dell'Alleanza, non avceva più molto tempo per se stesso.
    "Dove siete, madre e padre mio? Dove sei, mio maestro? Siete rinati? Siete ancora nel Regno Spettrale? Siete finiti nell'insensato girotondo della Ruota?"
    Erano domande che si poneva fin da quando era diventato un mietiore e che continuava a porsi spesso, dopo la missione affidatagli di soul annin prima, alla corte della setta dei mentaliti, che l'avevano costretto a rivivere l'esperienza più traumatica del suo passato.
    Era veniuto a patti con quel ricordo da tempo e nelle visioni instillate nella sua mente dai maghi della setta aveva avuto modo di dire addio ai suoi cari, cosa chge nella realtà non aveva mai pituto fare. Ciò nonostante, gli sarebbe piacuiuto poterli vedere n'ultima volta.
    Ma chi avrebbe potuto aiutarlo a rintracciar per suo capriccio, tre spiriti dispersi da millenni nelle mpieghe del tempo e della storia di nosgoth?

    :loldeath:

     
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    mi piacevano le notti senza luna, perchè mi ricordavano quanto essa fosse maestosa è bella, la regina della notte faceva sempre parlare di se, o per la sua presenza o per la sua assenza...
    ...mi aggiravo per la cattedrale quella notte, volevo fare due passi, schiarirmi le idee, aver salvato torak aveva risvegliato in me strani pensieri, presi il mantello e iniziai a vagare...
    ...la luna, così dolce signora dell'oscurità non illuminava i miei passi.. non che vi fosse un reale bisogno di luce, forse più per compagnia che per reale necessità richiamai fuori le animelle, esse sembravano giocare a rincorrersi intorno a me, roteando e trasmettendomi calma...
    mi fermai vicino ad un cimitero... una figura che mi sembrava di riconoscere era davanti a tre lapidi, feci per andarmene lasciandolo ai suoi pensieri ma una delle animelle rimase li ferma sembrava non volersi muovere, capì che quella sera qualcosa mi avrebbe portato in quel cimitero... l'animella posandosi sulla mia spalla torno alla solita calma ed io e loro ci mettemmo in attesa di un segnale da quella figura...
     
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  3. Il Signore Oscuro
     
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    Osservavo le lapidi, rapito nei miei ricordi da umano. Ricordi di quando la nutrice della duchessa mi svettava, Ricordi da bambino di quamndo i due nobili signori della mian terra mi prendevano in braccio per rasserenarmi e farmi addormentare dopo aver avuto un brutto incubo. ricordi del mio precettore fergus, ultimo dei druidi del'era del criollo dei pilastri che non era stato corrotto come il resto del mondo. Un uomo dalla folta barba bianca e dal volto cosparso di rughe. vestivqa sempre di un mantello e di un cappuccio marroni e di una veste ornata da lunghe rune zigrinate disposte sui risvolti delle maniche e sugli orli del saio, Una figura austera, piena di potere e di saggezza, che aveva fatto di Asgarath il suo discepolo e che per 25 anni gli aveva fatto da nonno, maestro, mentore e precettore, trasmettendogli tutto ciò che conosceva di Nosgoth, della storia e della magia.
    Fergus era un personaggio che sarebbe sempre rimasto avvolgo n el mistero. Non aveva mai chiarito ad Asgarath chi era, da dove veniva, che origini avesse e che relazione avesse con gli altri druidi, e perché nn fosse uno di loro.
    Asgarath rimembrò quando il suo maestro spirò, quando egli aveva circa 25 anni. Gli aveva consegnato la sua bellissima spada, che lui usava per canalizzare i suoi antichi poteri druidici. Che fine aveva fatto quella spada? Asgarath l'aveva brandita nella sua ultima grande battaglia da uomo, quando per tentare disperatamete di salvsare la vita dei suoi parenti aveva attinto a ogni goccia di potere dell'arma per spazzare via le orde di demoni e di cadaveri impoessessati dagli hylden che avevano devastato il suo paese natio dopo il crollo dei pilastri e che avevano segnato la sua fine.
    La spada di Fergus era stata un'arma potentissima, una delle più meravigliose di qjell'era di decadimento: una lunga spada verde smeraldo, forgiata dal metallo di un meteorite caduto vicino al paese del druido pochi anni prima della sua nascita.. Attingeva la sua enertgia e iul suo npotere dalla volontà e dal la magia di chi la brandiva. Poteva esser impregnata dei sei elementi e donava forza e resistenza senza pari per un mago dell'era di Kain.
    Era stato davvero un bene che non fosse caduta neklle mani del Cerchion dei Nove, corrotto e impazzito.
    Alla luce del sole, della luna e delle stelle la spada si caricava dell'energia degli astri, amplificando i suoi attacchi. Asgarath ricordava ancora bene quale sensazione di benessere, euforia e onnipotentza derivasse dal bradire quell'arma.
    E quanta fatica ci volesse per dominarne e controlalrne i,l potere senza diventarne schiavi o abusarne. Fergus lo ammonoiva sempre in merito. La magia era un potere enorme, che poteva piegare le leggi del mondo e degli dei ai voleri di chi la usava. Ma era un'arma a doppio taglio. così come aveva potere di vita e morte sulle cose su cuin agiva, l'aveva anche su chi la controllava. E se il druido non fosse stato abbastanza avveduto, sarebbe stata la magia alla fine a controllare lui. Nosgoth era pien a dic reature schiave fella magia. La Nemesi che perseguitava Radriel era una di esse. I vampiri Corrotti erano altri. I Lich e i negromanti e i druidi neri altri ancora. E poi c'erano altri esseri fatati, più facenti parte dell'immaginario che della reakltà, ma che ciomuqque erano esistiti ed esitevano davvero, che avevano attinto forza e vita dalla potenza della magia.
    Eppure... Tutta quelola forza non era bastata a salvare Asgarath o la sua famiglia...Non era stata la magia a salvarlo dalla sua fine o a risparmiare la vita alla sua famiglia.
    Il druido si chieese, guardado la lapide di Fergus, se un giorno avesse mai avuto abbastanza potere da impedire la morte della gente. Fino a quel momento, c'era riuscito solo una volta, più per caso e per disperazione che per volere.

    Si irrigidì.
    Avvertii una presenza mortifera dietro le mie spalle. Vide un movimento che lo riscosse dai suoi pensieri. Un globo luminoso volteggiava dietro di lui.
    una lucciosa? oppure...
    Si voltà di scatto.
    Non era chi pensava.
    Era Archimond con le sue animelle.
    "Ah... Sei tu. Mi hai spaventato Archimond. Cosa ti porta in questo posto solitario a quest'ora di notte?" chiese il druido.

     
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    preferisco vagare nella notte, accompagnato da loro, indicai le mie animelle, più che emergere alla luce del sole...
    ...sei tu a stupirmi, pensavo che un druido preferisse la natura del giorno più che il tramonto di essa...
    guardai le lapidi...
    perdonami non immaginavo...


    feci per andarmene... ma....
     
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  5. Il Signore Oscuro
     
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    "Archimond, non andartene. Non mi dispaice un po' di compagnia. " gli dissi.
    "E comunque... Anche la tenebra è uno dei sei elementi fondamentali. Un vero druido deve saper conoscer bene ogni elemento, anche quelli dalle valenze più negative. E poi, per me le tenebre non sono così negative. Stanotte il cielo è coperto e la luna è nascosta dalla luce del sole, ma non è raro per me ammirare la volta stellata dai tetti della cattedrale. Non sai quante notti passo a contemplare il cielo!" mormorai.

     
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    non era meglio aprirlo sul topic dei pilastri? In fondo è stato aperto per quello scopo
     
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    No. perché sulla home non si sarebbero visti nuovi post di soul nel cerchio . li avrmemo coperti noi.
     
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    iniziando a giocare con un animella chiesi al druido: cosa è per te la morte?
     
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    Guardai Archimond perplesso, stupito da quella domanda.
    Poi guardai le lapidi recanti i nomi di coloro che mi avevano reso ciò che ero.
    "Come umano, forse avrei solo risposto: un viaggio verso l'ignoto. Come Mietitore, posso dire che per me la morte è come una porta. La fine di qualocosa, e l'inizio di qualcos'altro. è una trasmutazione. In meglio o in peggio, dipende dalle circostanze. Ho visto anime sconvolte e tormentate dal trravaglio del trapasso che vorrebbero ritornare alla vita... E ho visto esseri abbietti e contorti nella vita trovare la loro pace nella morte."


     
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    e noi? dove ci collochiamo nell'eterno ciclo di vita e morte? io mi sento vivo, ma non sono esattamente tale, sono morto, più di una volta, effettivamente la nostra morte va al di la dell'umana convinzione...
    e poi ci sono loro, indicando le animelle, sono come degli elementali della vita...
     
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  11. Il Signore Oscuro
     
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    "Elementali della vita?" Osservai gli esseri luminosi che come lucciole nella rugiada della notte danzavano attorno al loro custode.
    "E una curiosa defizniione. Ti do ragione. Un mietitore è... Oddio... faremo prima a dire cosa noi non siamo che non cosa noi siamo... Divoriamo le anime e abbiamo il dono di spostarci fra i piani, come i demoni, ma siamo anche dei vampiri. Eppure gli elementi nion ci rifuggono come ai nostri alleati della cattedrale del sangue. Non saprei cosa siamo. Siamo delle creature che trascendono e abbracciano la morte. Direi che più che far parte del ciclo della vita e della morte, ne siamo slegati. Questo ci dona il libero arbitrio e una visione dell'esistenza che le creature mortali non possono nemmeno immaginare... Eppure... Ciò nonostamte, rimpiangiamo la nostra umanità e la nostra passata fisicità. No, non saprei proprio come descriverci. Comunque la tua è una curiosa idea.
    Le anime, elemnetali deilla vita. Mmm, io le considero più che altro delle essenze primordiali. Scintille di consapevolezza, prive di forma e identità, che desiderano aver un ricettacolo fisicio che permetta loro di vedere, crescere, pensare e manifestarsi.
    Sai, molto tempo fa, Soul il Negromante e Bleed combatterono un'elementale di Vita liberato nella cittadella dei vampiri. Il Negromante stava cercando di risolvere il mistero legato a una potente spada che lui brandisce find aq uando era un umano, un'arma impossessata chiamata Xynay. Se la mietirtrice d'anime contiene l'essenza del nostro capostipite, Xynay contiene l'anima di un vampiro. Soul voleva risolvere questo mistero e scoprire di chi fosse quell'anima. Così intraprese una lunga ricerca personale a cui presi parte anche io, che porto l'Alleanza a confrontarsi con dei druidi oscuri, dei vampiri corrotti e a ricercare le risposte nelle misteriose roviune della cittadella degli Antichi, in mezzo al lago delle lacrime.
    All'epoca ero ancora un Adepto.
    Non so esattamemte come si concluse quella ricerca. Il Negromante non ne ha voluto parlare. Credo che sia successo qualcosa che l'ha sconvolto e che preferisca che la risposta a quella ricerca resti segreta,"
    Guardai le lapidi e pensai alle visioni che mi avevano indotto i mentaliti."
    "Io dal canto mio, presi parte a due ricerche. Combattei al fianco della vampira Shaar Naik contro un clan di Turelim esperti nelle magie druidiche, che tiranneggiavano un villaggio est da qui. Poi intrapresi un viaggio che mi portò a confrontarmi con i fantasmi del passato. Visiai un monastero all'estremo ovest di nosgoth, lontano dall'influsso dell'ordine sarafan e dei vampiri e dell'Alleanza. I sacerdoti si chaimavano Mentaliti. Sono tipi molto strani. Vivon in totale romitaggio, eppure possiedono strumenti e macchine incredibile. Hanno la capacità di vedere attraverso le pieghe della storia e di indurre i loro ospiti a rivviere il loro p'assato in una sorta di stato illusorio. è la prova che sottopongono a tutti coloro che cercano la loro illiuminazione. Han tenuto lontani perfino i sarafan con quel trucco. Perrché di solito, chi non è abbastanza forte da superare quelle prove, finisce per perdere la ragione."

    Mi voltai e guardai Archimond, poi dissi con una certa gravità.
    "Io subii la stessa prova. Fui costretto a rivivere gli eventi di cui non mi davo pace, gli eventi che avevano provocato la loro morte. " Indicai le tombe.
    "La risposta ai miei crucci, era anche la risposta alla missiva che il Negromante mi aveva incaricato. Quindi l'illuminazione di quella setta alla fineaiutò entrambi. "

    Lo guardai per un po', in silenzio.
    Archimond mi osservò stupito.
    "Ti chiederai perché te lo racconto, forse. Beh, è che alla fine della ricerca Soul e Bleed caddero in una piccola trappola: liberarono un Elementale di Vita segregato nel cuore della cittadella. Fu una battaglia ciclopica. Riuscirono a distruggerlo, ma Bleed ci rimise quasi la sua esistenza. Devi capire che, un'elementale di Vita è un vero anatema per i Vampiri. Quella creatura avrebbe potuto distruggere facilmente il Guardiano della Morte. Le tue parole mi hanno ricordato di quello scontro titanico. E' venuta già metà della cittadella nella lotta contro il mostro. Era una creatura amorfa, che era in grado di mutarsi in una continu accozzagliua di parti animali e vegetali di ogni tipo. Non ha nulla a che vedere con le miti essenze a cui tu rechi conforto con la tua presenza. Era un inganno dell'Anziano agli antichi vampiri. Credo che dopo la loro maledizione glli abbia indotti a evocare o a dar forma a quella creatura per annientarli, Come immortali sfuggivan al suo contrllo e lui non lo tollerava. Per loro fortuna, gli Ancients segregarono la creatura. Questo ritardò la loro estinzione... Almeno finché la malediziione non portò alla follia e al suicidio i primi guardiani vampiri e i loro successori Umani non si rivoltarono per spodestare il potere degli Alati."














     
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    il mio sguardo passava velocemente dal mio interlocutore alle animelle
    forse non saranno degli elementari completi, ma rifletti, cosa c'è di più basilare di loro? loro vivono, sentono, ricordano! non sono solo cibo sono dei compagni senza loro noi non saremmo nulla, i miei poteri non sono altro che loro manifestazioni ad un livello superiore, inconsciamente sono in grado di sentirle, mi fanno capire e mi faccio capire empaticamente, ma sono sicuro che un giorno troverò il modo di comunicare direttamente con loro, perchè esse sono come noi, non vita, non morte, qualcosa di più ma assolutamente non qualcosa di meno...
     
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11 replies since 7/5/2012, 19:26   149 views
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